Logo offerto da: Sara Massarin

Quando parliamo di esseri umani sono tacitamente comprese anche le donne. Tuttavia, analizzando il ruolo della figura femminile all’interno delle varie culture e comunità che popolano questo mondo, emergono scenari di ulteriore svantaggio rispetto all’uomo, in ogni contesto. Il divario di genere permea profondamente le esperienze dei migranti, traducendosi in un’esperienza migratoria molto diversa se affrontata da una donna, piuttosto che da un uomo. Da qui la decisione di dedicare un intero spazio del nostro blog alle donne migranti ed alle varie situazioni peculiari che le stesse si trovano ad affrontare.

Il tema è delicato e sconosciuto ai più. I canali di comunicazione non ne parlano abbastanza e, quando lo fanno, raramente fanno riferimento alle innumerevoli difficoltà che una donna migrante può affrontare: la violenza sessuale, il rischio di sfruttamento e di separazione familiare, lesioni e traumi, la gravidanza. Una volta giunte in Italia poi, alle discriminazioni di genere si aggiungono quelle per razzismo. Lo status di eccezionale vulnerabilità delle donne migranti ci spinge ad affrontare la tematica con estrema delicatezza.

L’M POW! nasce dal necessario focus di genere, ma si sviluppa in innumerevoli direzioni. È un ramo del nostro blog che non vuole essere definito e chiuso, ma si vuole mantenere dinamico ed in espansione. La questione di genere qui trattata non assume forme politiche specifiche, ma si identifica nel sociale. Si differenzia dal femminismo delle collettività (pur, ovviamente, abbracciandone i principi) perché le donne sono migranti. Perché le migranti sono donne.

Un approccio partecipativo alla questione di genere nelle migrazioni diventa quindi necessario, e ci permette di far luce sugli innumerevoli aspetti che questa nasconde. La rubrica si definisce così aperta, multiforme, inclusiva. Noi di Large Movements ci impegniamo ad abbattere il muro di silenzio che ostacola grandemente le donne migranti nel loro cammino verso l’emancipazione.

In questa sezione di L’M POW! verranno inseriti gli aggiornamenti relativi alla normativa internazionale sul tema delle donne migranti. L’obiettivo è quello di mettere in luce la discriminazione che queste devono subire per il semplice fatto di esser donna, e non solamente nel Paese di origine – che potrebbe rappresentare una delle cause della migrazione stessa – ma anche durante il viaggio e nei Paesi di destinazione.

In questa sezione, L’M POW! tratterà la questione di genere nei vari Paesi di origine. Questo per dimostrare come le donne subiscano discriminazioni un po’ in tutto il mondo, ed evidenziare come, purtroppo, le disposizioni internazionali prese a loro tutela non siano affatto sufficienti a garantire la dignità della donna od a difenderne i diritti umani a livello pratico. Agli articoli informativi verranno affiancate interviste a donne migranti che desiderano raccontarsi.

L’arte è donna, ed in questa sezione di L’M POW! è anche in movimento. Qui, si desidera dar spazio alla creatività delle nostre migranti, con la speranza di riuscire a dimostrare che l’arte e la cultura non possono chiudersi dentro confini e frontiere, poiché la loro natura intrinseca le rende spunto di unione tra persone e popoli. In questa sezione della rubrica intendiamo presentare quindi esperienze di inclusione positiva per le donne migranti, realizzate anche e soprattutto grazie alla valorizzazione della propria cultura di appartenenza, in ogni sua forma.